La storia
L’Istituto Calvi di Finale Emilia ha origini che risalgono al 1870, quando nasce come scuola privata. Diviene comunale nel 1880 e nel 1888 è la prima scuola tecnica statale della provincia. Nel 1890 viene intitolata a Ignazio Calvi, patriota reggiano coinvolto nei moti risorgimentali.
Il 22 maggio 1960 diventa un Istituto Tecnico Agrario Statale per rispondere alle esigenze di modernizzazione e incremento della produttività agricola attraverso tecniche innovative, con particolare attenzione al miglioramento delle condizioni socioeconomiche della popolazione agricola. La scelta di Finale Emilia, al confine tra Modena, Ferrara e Bologna, si è dimostrata strategica per lo sviluppo agricolo del territorio, che oggi conta circa 10.000 aziende agricole e oltre 500 imprese agroalimentari con un fatturato di 5 miliardi di euro, molti derivanti da prodotti tipici locali. Fin dall'inizio l'Istituto ha puntato su una didattica pratica e innovativa, dotandosi negli anni '70 di strumenti avanzati per la difesa fitosanitaria mirata e sperimentando già negli anni '80 la lotta biologica tramite antagonisti naturali.
Dagli anni '90, sfruttando l'autonomia scolastica, l'offerta formativa si amplia ulteriormente con attività di laboratorio aziendale e stage presso realtà agroindustriali locali, fornendo agli studenti una formazione pratica e concreta.
Nel 2003 l'offerta didattica si estende al corso per Geometri; negli anni seguenti vengono attivati numerosi laboratori pomeridiani (AutoCad, Robotica, Inglese, Chimica e Biologia). Nel 2018 nasce l'indirizzo "Biotecnologie Ambientali" e nel 2024 quello di "Trasformazione dei prodotti".
Oggi l'Istituto Calvi rappresenta una scuola moderna e integrata con il territorio, punto di riferimento per l'innovazione agricola e l'inclusione scolastica, impegnata costantemente nella collaborazione con le aziende per facilitare l'ingresso qualificato degli studenti nel mondo del lavoro. Il progetto dell'Istituto Calvi ha previsto la creazione di un laboratorio di agricoltura di precisione, partendo dall'impianto di un vigneto sperimentale nel 2018 con palificazione GPS e software dedicati, dove nel 2019 sono state messe a dimora varietà locali (Salamino, Trebbiano, Pignoletto e Pellegrina) con sistemi Guyot e Cordone speronato.
Oggi, l'azienda gestisce oltre 13 ettari monitorati da una rete capillare di sensori e tre stazioni meteo avanzate, capaci di rilevare temperatura, umidità, precipitazioni, vento, punto di rugiada, condensazione fogliare, irraggiamento solare, qualità dell'aria e polveri sottili.Circa 40 sensori aggiuntivi posizionati strategicamente analizzano vegetazione, suolo, insetti dannosi e permettono la comunicazione diretta con macchinari agricoli intelligenti. Tutti i dati raccolti confluiscono in una piattaforma accessibile agli studenti, che ricevono informazioni dettagliate sugli interventi agronomici necessari (allarmi per problematiche fitosanitarie, mappe di prescrizione, previsioni produttive). Il progetto ha incluso l'acquisto di macchinari 4.0 come una trattrice con guida automatica, un atomizzatore intelligente capace di dialogare con i sensori e uno spandiconcime 4.0 che dosa il fertilizzante in tempo reale. Queste tecnologie garantiscono la tracciabilità completa delle produzioni. Fondamentale anche l'impiego dei droni, che consentono di realizzare mappe di prescrizione per concimazioni e trattamenti fitosanitari mirati e, in ottica ecologica, il lancio di insetti utili per la lotta integrata ai parassiti, riducendo sensibilmente l'impatto ambientale.
L'Istituto Calvi rappresenta da oltre un secolo un punto di riferimento per la formazione tecnica e professionale del territorio.